Massa Marittima
Massa Marittima è una stupenda cittadina ricca di interessanti testimonianze artistiche medievali. Di probabile origine etrusca, la città conserva molti monumenti del suo periodo più florido, che può essere fatto iniziare dalla metà del IX secolo quando vi si insediò il vescovo, fino ad allora residente a Populonia.
Il periodo di massimo splendore della città è comunque quello tra il XIII secolo e il XIV secolo, quando Massa Marittima grazie alle ricchezze delle miniere d’argento, rame e pirite presenti nelle vicine Colline Metallifere (interessante il Museo Storico della Miniera), sfruttate anche dagli Etruschi (da visitare a pochi km da Massa Marittima l’insediamento minerario etrusco del lago dell’Accesa), divenne Libero Comune (1225).
Successivamente prese parte alle lotte fra Pisa e Siena per il dominio della Maremma e a partire dal 1335 fu sottomessa a Siena. Nel 1555 passò sotto il dominio fiorentino e del Granducato di Toscana, a causa della malaria che infestava i fondovalle perse progressivamente importanza, e solo con le opere di bonifica portate avanti dai Lorena riacquistò una certa importanza.
La città, che si trova a 380 metri d’altezza, è suddivisa in due parti, la parte bassa (o città vecchia) dove predomina lo stile romanico e la parte alta (o città nuova, ma risalante ai secoli XIII e XIV). La visita può iniziare da piazzale Mazzini, dov’è un comodo parcheggio a pagamento, qui è il Palazzo dell’Abbondanza (1265) caratterizzato da tre arcate ogivali, esso era il deposito del grano della città, sotto è la fonte pubblica dove recentemente è stato riportato alla luce un affresco di cui si erano perse le tracce. Si entra quindi una delle piazze più belle della Toscana, la piazza Garibaldi, dove si affacciano innumerevoli edifici medievali di pregio e dov’è il monumento in assoluto più bello e importante di Massa Marittima, il Duomo, dedicato a San Cerbone, è uno dei più belli esempi di architettura romanico-gotica, fu costruito a partire dalla prima metà del XIII secolo. La costruzione risulta sollevata su un podio a gradoni ed è disposta diagonalmente rispetto al resto della piazza. Stupenda è la facciata a due ordini sormontata da un timpano a loggia. Bello è anche il rilievo dell’architrave del portale con episodi della vita di San Cerbone. L’interno è a tre navate ed è sorretto da colonne in travertino con capitelli corinzi finemente scolpiti. La controfacciata interna reca tracce di affreschi dei secoli XIII-XIV, mentre il rosone è decorato da una vetrata a colori con l’immagine di San Cerbone davanti a Papa Vigilio (XIV secolo). Nel Duomo sono custoditi interessanti opere d’arte tra cui (all’inizio della navata destra) il battistero in travertino del 1267 con rilievi della vita di San Cerbone e del Nuovo Testamento, opera di Giroldo da Como (o Lugano) accanto è un’acquasantiera in marmo del XIII secolo; nel transetto è la Cappella del Crocifisso con un crocifisso su tavola probabile opera di Segna di Bonaventura (XIII secolo); sotto l’abside è l’Arca di San Cerbone, un urna in marmo con altorilievi eseguita da Goro di Gregorio nel 1324; nel transetto sinistro è la Cappella della Madonna con una pala della Madonna delle Grazie (1316) della scuola (o forse dello stesso) Duccio da Buoninsegna.
Di fronte al lato sinistro del Duomo è il Palazzo del Vescovado, rifatto nel 1914, su un angolo del palazzo è una colonna con una lupa (1474), simbolo di Siena, che veniva utilizzata per l’affissione dei bandi. Davanti alla facciata del Duomo è il bel Palazzo Pretorio edificato nel 1230 come residenza dei podestà, dei quali conserva sulla facciata numerosi stemmi, oggi è adibito a museo Archeologico, scendendo a destra del Palazzo Pretorio si raggiunge l’edificio medievale della Zecca, dove nel XIV secolo il comune di Massa Marittima coniò le proprie monete, non lontane sono la Porta San Bernardino e la Porta Salnitro. Ritornando nella piazza Garibaldi proseguendo a destra del Palazzo Pretorio sono in ordine: la Casa dei Conti di Biserno (XIII secolo), il Palazzo Comunale (XIV secolo) in travertino con all’interno pregevoli affreschi del XVI secolo. Davanti al Palazzo Comunale è la Loggia del Mercato, frutto di una ricostruzione del XIX secolo. Altro interessante edificio nella parte bassa della città è l’ex chiesa di San Michele, oggi sede della Biblioteca Comunale, nelle vicinanze è la Porta di San Rocco (XIII secolo).
Imboccando dalla Loggia del Mercato la via Moncini, si raggiunge in salita la Porta alle Silici (XIV secolo), oltrepassata la quale è la piazza Matteotti, centro della Città Nuova, qui sono alcune opere di fortificazione come la Torre del Candeliere, resto della vecchia fortezza edificata nel 1228 e unita nel 1337 alla Fortezza Senese da un arco impressionante. La massiccia Fortezza Senese, il Cassero Senese, edificata a partire dal 1335 è stata in parte demolita (1744 e poi 1845) ma tuttora resta una costruzione importante. Sempre nella piazza è il Palazzo delle Armi (1443), nelle vicinanze è la Porta San Francesco, con un tratto di mura ben conservato, e poi oltre è la chiesa romanico-gotica di San Francesco (XIII secolo) e la Porta San Rocco. Un’altra chiesa romanico-gotica è quella di Sant’Agostino (inizio del XIV secolo) ad una navata, con l’annesso convento (San Pietro all’Orto) che presenta un bel chiostro (XII-XIII secolo), recentemente restaurato e sede del Museo di Arte Sacra, dov’è esposta la maestà di Ambrogio Lorenzetti, più avanti è il convento delle Clarisse (XIII secolo).
LE MURA E LE FORTIFICAZIONI DI MASSA MARITTIMA
La prima fortificazione di Massa Marittima fu il cosiddetto Castello di Monteregio (situato sul luogo dov’è oggi l’Ospedale S. Andrea nella Città Nuova), che fu residenza dai Vescovi di Massa a partire dal IX-X secolo, successivamente, il vescovo Alberto, alla fine del XII secolo, estese le fortificazioni attorno al Castello, con un ampia cinta di mura con torri e porte turrite, l’ultima porta sopravvissuta di queste prime opere di fortificazione era la Porta di San Pietro, che fu demolita nel 1851, essa recava iscritta la data 1206. Nel corso del XIII secolo la cinta di mura sembra essere stata ingrandita fino ad inglobare il Convento di San Francesco e la Chiesa di San Rocco, successivamente nel XIV secolo invece l’estensione delle mura fu ridotta alle attuali dimensioni. Con la nascita (31 luglio 1225) del Libero Comune di Massa Marittima, fu costruita, nel 1228, accanto al castello dei Vescovi la possente Torre del Candeliere (o dell’Orologio). La Torre fu quasi demolita dai senesi, per essere poi da loro ricostruita, ma solo a due terzi dell’altezza originaria.
Dopo l’occupazione da parte della Repubblica di Siena (1335), i senesi iniziarono a costruire la Fortezza Senese, un grandiosa opera di fortificazione che fungeva da perno tra le due parti della città (Città Vecchia e Città Nuova), essa divideva le due parti della città con due imponenti cortine di mura, quasi parallele, munite di torri, rivellini e bastioni. La Torre del Candeliere, nel 1337, fu unita a questa nuova opera di fortificazione da un imponente arco-ponte che misura 21,79 metri di corda.
Accanto è la doppia porta che collega la Città Vecchia con la Città Nuova, la Porta alle Silici, indubbiamente la più bella porta di Massa Marittima, essa risale al XIV secolo e un iscrizione sopra l’arco indica che le opere di fortificazione della Fortezza Senese furono terminate il 19 febbraio 1337. Oltre la Porta alle Silici si entra nella Città Nuova edificata nei secoli XIII-XIV. Dopo la ribellione dei massetani, nel 1355, i senesi demolirono il tratto delle mura che includeva il Convento di San Francesco e nel 1377 l’estensione delle mura nella Città Nuova fu nuovamente ridotta con la costruzione della doppia Porta di San Francesco (1377) e della Porta di San Rocco, che sostituì la precedente Porta di Bufalona, che era situata presso la Chiesa di San Rocco.
La Torre del Candeliere è l’unico avanzo rimasto della vecchia fortezza costruita dal libero comune di Massa Marittima nel 1228. La Torre del Candeliere e la Fortezza Senese sono visitabili, da entrambe si gode di un favoloso panorama sulla città, sulla campagna circostante e sulla costa.
Tra le porte sopravvissute nella Città Vecchia sono: la Porta al Salnitro (in origine anche questa una doppia porta, quella interna fu demolita nel 1781), la Porta San Bernardino, la Porta San Rocco e la Porta dell’Abbondanza. Nella Città Nuova sono: la Porta alle Silici, la Porta San Francesco e la Porta Eleonora. Accanto alla Porta San Francesco si trova uno dei tratti meglio conservati della cinta muraria.